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Crotone, Giovanni Lentini: “ Nihil sub sole novum” , nulla di nuovo sotto il sole

Redazione

Di tutte le qualità umane, quella che ammiro di più è la competenza. Un sarto che è davvero capace di tagliare e adattare un soprabito mi da l’idea di essere un uomo davvero ammirevole, per lo stesso motivo un professore universitario che sa poco o niente delle cose che presume di insegnare mi dà l’idea di essere un imbroglione e un mascalzone “. (cit.)
Per rappresentare l’attuale situazione amministrativa al comune di Crotone non ho trovato di meglio che questo incipit . A me , e non solo a me , gli attuali e momentanei amministratori della cosa pubblica , sembrano “ignari” e “inconsapevoli” , nel senso letterale, reale e incontestabile del termine .
In un’era come la nostra, dove la conoscenza è a portata di mano, accessibile a tutti, mi chiedo come mai tra di loro non vi sia nessuno che si sia rimboccato le maniche per chiedere alle carte – neanche tanto “sudate”- ragguagli su ciò che sarebbe necessario ed utile per il nostro comune. E invece si ostinano, senza scusanti, e perseguono nel loro “opus operatum” e nel loro “modus operandi “ . E , trascurando la lezione di Pierre Bourdieu , continuano a “restare all’oscuro” e “non al corrente” . Se questa è la realtà non posso tacere, né mi è possibile accettare questa vile rassegnazione. Sento da cittadino l’onere e il diritto di alzare i toni, di sottolineare indicazioni, a prescindere se accolte o meno.  Li indico , e non me ne vogliano,  come “ non conoscenti ” in quanto , a mio parere, mancano delle risorse etico-cognitive necessarie per confrontarsi con il mondo in cui vivono e operano , viviamo e operiamo .  Nel loro caso l’incompetenza e l’inconsapevolezza significa prima di tutto arroganza e prepotenza . Mi chiedo cosa sia successo e cosa stia succedendo nelle loro teste , visto che con loro il seppur minimo ragionamento logico non funziona, non fa presa, non convince. Per fortuna, nostra e in parte anche loro , ci sono timide ma sicure controtendenze in atto . Ci sono uomini e donne che non si adattano a tutto questo e con le armi a loro disposizione cercano di opporsi per contrastarli e per contrastare questa deriva egoistica e lesionistica . E per farlo si servono della politica come ricerca del bene comune , del bene che libera e unisce tutti. Tutto questo preambolo per fare alcune riflessioni sulla mistificazione della realtà in atto da parte degli attuali amministratori che non sapendo come giustificare il loro fallimento politico , avvenuto alle elezioni regionali e provinciali , ed amministrativo , ad oggi hanno partecipato a pochi bandi del PNRR e, per il momento, sono risultati beneficiari solo di 800 mila euro per il bando Italia City Branding , s’inventano e falsificano la realtà creandone un’altra , parallela e alternativa. Una realtà che esiste solo nelle loro teste .
Procedo con ordine . Da più giorni , in rete e sui media locali , gira una notizia . Il comune di Crotone è tra gli enti beneficiari di un progetto del PNRR per la rigenerazione urbana di alcuni quartieri della città per la cifra di 20 milioni di euro. Notizia che inizialmente ha ridato forza al mio flebile ottimismo che , con il passare delle ore , ha ceduto il passo ad un pessimismo dilagante e che mi fatto nascere una serie d’interrogativi , alcuni, in parte , già affrontati e dipanati , nei giorni scorsi, dai due candidati a sindaco Danilo Arcuri e Antonio Manica , altri che restano fermi e inamovibili e ai quali cercherò di dare una risposta. La mia..
Cosa s’intende per rigenerazione urbana ? La Rigenerazione Urbana non è uno strumento ma un metodo, non è costituita da regole preconfezionate ma da approcci e analisi dedicati, non è una soluzione immediata ma occorre tempo per apprezzarne i risultati positivi, non esula dalle normativa ma se ne serve in maniera intelligente per raggiungere degli obbiettivi e fornire delle risposte.
Leggo , e trascrivo, dal Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile quali sono gli obiettivi alla base della rigenerazione :
-La messa in sicurezza, manutenzione e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico e privato .
-La drastica riduzione del consumo del suolo e degli sprechi degli edifici, energetici e idrici, promuovendo “distretti energetici ed ecologici” .
-La rivalutazione degli spazi pubblici, del verde urbano, dei servizi di quartiere. -La razionalizzazione della mobilità urbana e del ciclo dei rifiuti.
-L’implementazione delle infrastrutture digitali innovative con la messa in rete delle città italiane, favorendo l’home working e riducendo così spostamenti e sprechi.
-La salvaguardia dei centri storici e la loro rivitalizzazione, evitando di ridurli a musei
Una volta fissati questi obiettivi leggo e , trascrivo, sempre , sempre dal Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile , quali sono gli esiti successivi agli obiettivi
-Porre le condizioni per un risparmio complessivo a lungo termine delle risorse energetiche, naturali (acqua, terra) ed economiche degli abitanti delle città, attuando così le premesse di sostenibilità del welfare abitativo. – Il rilancio dell’occupazione, aumentando la capacità di spesa dei cittadini, rianimando le casse dei Comuni, aumentando l’efficienza delle città e favorendo lo sviluppo anche di altri settori. – Il miglioramento dell’habitat urbano, potenziando la sicurezza dei cittadini, riducendo le malattie connesse all’inquinamento e allo stress, favorendo la socialità e perciò riducendo i fenomeni di delinquenza. – La salvaguardia del patrimonio edilizio degli italiani e del patrimonio culturale delle città, favorendo il turismo colto e l’educazione dei cittadini.
Una volta stabiliti , e chiariti , gli obiettivi e gli esiti della rigenerazione urbana sostenibile , io mi chiedo, e giro la domanda a chi mi sta leggendo , nei progetti o, meglio ancora, nelle schede progettuali presentate dal comune di Crotone viè traccia di quanto da me riportato ? A me pare di no. Non trovo nulla di un Piano di Rigenerazione Urbana Sostenibile. Mi sembrano un insieme di opere pubbliche , tenuta assieme dall’incombenza, ed urgenza, del bando e nulla di più . E , pur nei limiti di tempo e di spazio, non mi fermo ad una affermazione di principio ma ne darò conto e analizzerò i sette interventi previsti dall’amministrazione comunale .
Il primo intervento, non solo per importanza dei luoghi , ma anche per le risorse da impegnare, è la riqualificazione, non si parla rigenerazione , del Parco Archeologico di Capocolonna. Nel programma delle opere inserite, e che prevedono, in ultima analisi, l’allargamento del Parco Archeologico, rientrano l’abbattimento di due manufatti ,di proprietà dei familiari del boss di Cutro , Nicolino Grande Aracri , da aggiungere ai tre già abbattuti , presenti nell’area, e per i quali è in corso un contenzioso davanti al consiglio di Stato. A cui , of course, si aggiungono l’abbattimento di ulteriori manufatti abusivi, oltre trenta .
Operazione altamente meritevole e meritoria e che , a mio parere, stante le difficoltà del contenzioso in essere , e di altri possibili contenziosi , impatterebbero negativamente sui tempi e sulle scadenze previste dall’atto di adesione ed obbligo che una volta firmato andrà rispettato , pena la decadenza del finanziamento . In ogni caso tutti interventi, ripetiamo ancora una volta e a scanso di equivoci e di fraintendimenti , sempre possibili in casi come questi, che sono fondamentali e importantissimi per il rilancio del parco archeologico e che pur tuttavia ,a mio parere, non rispettano gli obiettivi e gli esiti di un piano di rigenerazione urbana sostenibile.
Il secondo intervento. Realizzazione di una pista ciclabile nel quartiere Poggio Pudano per collegare questa zona attualmente isolata al resto della città, presumiamo al quartiere Tufolo/Farina . Si può pensare di rompere l’isolamento di un quartiere dell’estrema periferia crotonese solo con una pista ciclabile ? A mio parere no. Assolutamente no.
Il terzo intervento. Realizzazione di una passerella ciclabile e pedonale lungo il fiume Esaro per “ dare vivibilità ad un quartiere particolarmente disagiato come Gabelluccia da collegare con il quartiere San Francesco” , storico quartiere operaio della città . Con un intervento del genere è credibile pensare di rompere l’isolamento di un quartiere come Gabelluccia che, tra l’altro , è e che , anche in siffatto modo , resterebbe un quartiere isolato e in ogni caso abusivo ? A mio parere no. Assolutamente no.
Il quarto intervento. Manutenzione di strutture edilizie pubbliche, riqualificazione di edifici di edilizia popolare di proprietà comunale e realizzazione di aree verdi. Anche in questo caso , non posso non cogliere e rilevare l’inadeguatezza e l’incapacità di questi amministratori . Nei mesi scorsi è uscita una graduatoria sulla manutenzione e riqualificazione di edifici di edilizia popolare in cui il comune di Crotone, pur disponendo di un patrimonio di edilizia popolare ragguardevole non era presente . E non era presente perché non ha partecipato al bando . In compenso era presente l’Aterp Calabria – distretto di Crotone con interventi per 37 milioni di euro . Pensando d’ingannare l’opinione pubblica questi amministratori hanno sbandierato come propri i risultati dell’Aterp Calabria. Vi pare normale tutto questo. A mio parere no. Assolutamente no .
Il quinto intervento. Creazione di parchi e punti verdi di sosta sul lungomare cittadino . Anche in questo caso fumo negli occhi e nulla più . Chi conosce il lungomare di Crotone, e io credo di conoscerlo bene, a conoscenza che sul lungomare cittadino, per come è stato concepito, si può pensare , al massimo, alla creazione di qualche piccolo spazio verde, altro che parchi, e a qualche modesto punto verde di sosta. E nulla di più. Assolutamente nulla di più.
Ultimo intervento , ultimo per davvero. Impiantisca sportiva di San Francesco, Papanice e 300 Alloggi con la rifunzionalizzazione e l’efficientamento energetico delle strutture esistenti. Il niente aggiunto al nulla . Con l’aggravante che questi interventi potevano e possono essere realizzati con altri bandi del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza. A tutto questo vi è da aggiungere una ciliegina sul niente aggiunto al nulla . La creazione di un bike-sharing nel quartiere 300 alloggi ,senza un piano di mobilità sostenibile cittadino. Roba da slogare le ganasce e le mascelle . Roba da far ridere a crepapelle.
In tutti questi casi più che della programmazione della Crotone del futuro , come ama ripetere in questi giorni il sindaco Voce, leggo e vedo la riproposizione della Crotone di sempre . Di quella Crotone che non vorrei più vedere . Una Crotone ripiegata su stessa. Chiusa nel suo isolamento, che non si apre e che non dialoga con altre realtà territoriali . Con un’ amministrazione comunale, la peggiore di sempre, incapace di avere un progetto e una visione della città dei e per i prossimi decenni , non avendo , ad oggi, ideato e pensato un Progetto Strategico Comunale a cui far seguire l’adozione del Piano Strutturale Comunale a supporto di questa visione.
“ Nihil sub sole novum” , nulla di nuovo sotto il sole, cosi scriveva l’autore sconosciuto dell’Ecclesiaste che io riprendo per affermare la monotonia delle cose fatte e dette da quest’amministrazione comunale nel quadro più generale della loro vuota e dannosa vanità .
Lo ripeto e lo ripeterò sino alla noia : “Chi sa decide, chi presume di conoscere e decide è arrogante, chi non decide, avendone. l’onere, è un parassita” (cit.)
Giovanni Lentini

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