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Vertenza Oss, Commissione sanità chiede convocazione urgente di un Consiglio comunale aperto

Redazione

La Commissione consiliare sanità, presieduta dalla consigliera comunale Maria Teresa De Marco, ha chiesto la convocazione urgente di un Consiglio comunale aperto che abbia all’ordine del giorno la
discussione relativa alla preoccupante vicenda del rischio di licenziamento per i lavoratori OSS esternalizzati dell’Ospedale civile dell’Annunziata. La richiesta è stata formulata al termine della
seduta nel corso della quale la Commissione presieduta da Maria Teresa De Marco ha ospitato alcuni rappresentanti degli stessi lavoratori
OSS. A proporla per prima la consigliera comunale Bianca Rende. Ad aprire l’incontro è stata  la Presidente De Marco che ha espresso
solidarietà ai lavoratori OSS a rischio licenziamento chiedendo ai loro rappresentanti in commissione un aggiornamento della situazione.
“Noi e l’Amministrazione comunale – ha detto De Marco – siamo dalla vostra parte. E’ tempo di dare concretezza ad un impegno fattivo. Dopo
molti anni, più di 25, durante i quali gli OSS esternalizzati dell’Azienda ospedaliera hanno maturato esperienza e mandato avanti
l’Ospedale – ha aggiunto De Marco – il licenziamento  è inaccettabile.
Occorre trovare una soluzione che sia dignitosa e che metta al centro il rispetto della persona”.
Una storia lunga e controversa quella degli OSS esternalizzati, ricostruita da Antonio Canino, rappresentante dei lavoratori, presente anche il sindacalista dell’UGL Angelo Leone. Canino ha riferito dell’incontro avuto venerdì scorso a Catanzaro con il generale Saverio Cotticelli   commissario per l’attuazione del Piano di rientro della sanità. Un incontro interlocutorio – a detta di Antonio Canino- che non ha  prodotto i risultati sperati. Questa mattina i lavoratori OSS
si sono recati in Prefettura per chiedere al Prefetto l’apertura di un tavolo tecnico con le parti per cercare di trovare un punto di mediazione. Mercoledì il Prefetto dovrebbe ricevere i lavoratori e
convocare il tavolo tecnico richiesto. Il rischio paventato dal rappresentante dei lavoratori è che dei 50 destinatari dei telegrammi di assunzione fatti partire dal direttore generale dell’Azienda
Ospedaliera Giuseppina  Panizzoli, solo 13 hanno risposto affermativamente e “questo – ha detto ancora Canino – non risolverà i problemi di organico che, anzi, saranno aggravati dall’assenza, a far data dal primo ottobre, dei 92 lavoratori OSS. Bisognerà trovare una soluzione – ha aggiunto Canino – che assicuri la continuità lavorativa prima che sia troppo tardi”. Subito dopo è intervenuto il consigliere comunale Damiano Covelli che non ha avuto parole tenere nei confronti del commissariamento della sanità in Calabria. “10 anni di commissariamento  sono troppi – ha detto. Il commissario avrebbe dovuto mettere in ordine i conti mantenendo i livelli minimi di assistenza, ma così non è stato”. Nonostante tutto Covelli si è detto “fiducioso affinché la situazione possa riprendere un cammino virtuoso”. La preoccupazione di Covelli, oltre che per la situazione dei 92 lavoratori e delle loro famiglie, riguarda i servizi scesi di gran
lunga sotto la soglia minima di assistenza.

Per Gisberto Spadafora “l’esperienza acquisita sul campo  dai lavoratori OSS difficilmente potrà essere sostituita da chi verrà dopo di loro. Gli OSS sono figure essenziali che avrebbero potuto tranquillamente continuare a lavorare se non ci fosse stato in tutti questi anni, nella sanità calabrese, un vero e proprio sperpero di denaro.” Spadafora ha chiuso il suo intervento proponendo di investire della questione il Ministro della
Sanità. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Giovanni Cipparrone  che ha chiesto di indirizzare un monito al Governo e al Presidente della Regione. “Questa politica dei commissariamenti – ha
detto Cipparrone – non può essere risolutiva in Calabria e al Sud dove il precariato va avanti da più di un cinquantennio. Bisogna avere il coraggio di dirlo, altrimenti ci prendiamo in giro”. Per la
consigliera Bianca Rende “il ruolo dei consiglieri comunali è centrale perché oltre ai diritti dei lavoratori siamo chiamati a difendere
l’interesse dei cittadini e in primo luogo il diritto alla salute sancito dalla Carta Costituzionale”.
La consigliera Rende ha chiesto al Sindaco Occhiuto la convocazione della Conferenza dei Sindaci ed ha avanzato la richiesta della convocazione urgente di un consiglio comunale aperto. “Occorre assumere una posizione ufficiale e schiacciante e far arrivare sul tavolo del Ministro una deliberazione del nostro Consiglio che faccia affrontare con urgenza la vertenza”. “Dobbiamo essere tutti in prima
linea – ha aggiunto dal canto suo il consigliere Francesco Cito – per difendere l’Ospedale di Cosenza che è l’ultimo baluardo in provincia
che ora si sta tentando di affossare. La gestione commissariale ha chiuso altri presìdi e Cosenza ha un’utenza che arriva da ogni parte della Calabria e questo baluardo deve essere difeso, oltre che farsi
carico del dramma umano dei lavoratori OSS”.
Oltre a dichiararsi d’accordo con la richiesta di convocazione urgente della massima assemblea cittadina, il consigliere Giuseppe D’ippolito
ha poi chiesto al Sindaco Occhiuto, come era stato fatto per i primari, di emanare un’ordinanza contingibile ed urgente anche per gli OSS. La serie degli interventi è stata conclusa dalla consigliera
Annalisa Apicella che ha considerato la vicenda degli OSS “un attacco gravissimo che si sta perpetrando alla collettività calabrese”.
Apicella ha invitato alla mobilitazione continua chiamando a raccolta cittadini, lavoratori e tutti i Sindaci “fino a quando non si avranno
dal commissario risposte concrete”.

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