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CONTRIBUTI FUSIONE, ILLOGICO LIMITE 2 MILIONI URGE MODIFICA IN SEDE LEGGE BILANCIO 2019

Redazione

Per l’istituzione di un nuovo comune attraverso la fusione di almeno due comuni con popolazione superiore a quindicimila abitanti ciascuno, definita a partire dall’anno 2018, il contributo decennale è pari ai trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, senza alcuna decurtazione e senza limite massimo di spesa. – È, questa, l’ipotesi di emendamento alla norma vigente in materia di contributi straordinari per le fusioni, da apportare in sede di legge di bilancio 2019.  

È quanto dichiara l’avvocato Nicola CANDIANO, già assessore al bilancio del Comune di ROSSANO, ritenendo che la norma attuale è irragionevole ed illogica, frutto di un chiaro limite di valutazione compiuto all’epoca dal Legislatore ed adatta solo ai piccoli Comuni. – La norma – chiarisce – prevede un limite massimo di 2 milioni di euro fissato per il contributo decennale ai comuni fusi, da erogare in percentuale (60%) rispetto ai trasferimenti erariali già attribuiti per il 2010. Funziona bene – precisa – per un piccolo Comune che nel 2010 contava su un trasferimento erariale di 4 milioni di euro, che con il 60% si abbassa a 2,4 milioni di euro e non si allontana, quindi, dal limite massimo di 2 milioni. Le cose cambiano se invece si considerano Comuni medio grandi, beneficiari per il 2010 di trasferimenti erariali per 10 milioni di euro. In tal caso – argomenta CANDIANO – si rivela  del tutto evidente l’effetto irrazionale e distorsivo derivante dall’applicazione della norma vigente (articolo 20 comma 1° bis, del decreto-legge n. 95/2012 e successive modificazioni). Con la prevista percentuale del 60% sul trasferimento, maturerebbe il diritto a contributi per almeno 6 milioni di euro. La riduzione entro il limite massimo di 2 milioni di euro imposto dalla legge attuale è, quindi, chiaramente penalizzante e non equa perché disciplina allo stesso modo situazioni completamente diverse. I contributi finanziari – continua CANDIANO – servono per affrontare e risolvere tutte le questioni più delicate della prima fase, pena il rischio di intralciare seriamente il percorso della fusione stessa; ed il loro costo cresce proporzionalmente alle dimensioni degli Enti. Per queste ragioni – scandisce l’ex assessore al bilancio – serve un impegno urgente e bipartisan in Parlamento, con in prima fila la rappresentanza M5S di questo territorio e coinvolgendo direttamente il Governo attraverso il Ministro degli Interni Matteo SALVINI, per pervenire subito, in sede di legge di Bilancio 2019, alla nuova formulazione della disposizione in questione. Una modifica importante e necessaria su scala nazionale e che avrebbe effetti decisivi sulla fusione CORIGLIANO ROSSANO. – Su questa esigenza che non può non essere condivisa,  serve anche unità di intenti, in termini di stimolo e controllo, da parte della politica e dell’associazionismo territoriale. Analoga iniziativa – conclude CANDIANO – potrebbe assumere lo stesso Commissario Prefettizio Domenico BAGNATO con una sua relazione da trasmettere al Ministero dell’Interno per sollecitare l’intervento normativo, forte dell’esperienza sul campo che egli sta facendo, delle difficoltà che sta incontrando e nella consapevolezza che quelle maggiori risorse sono assolutamente necessarie per il prosieguo e la buona riuscita della Fusione.

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