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LE TRAGEDIE SULLA STRADA STATALE 106 CONTINUERANNO!

Redazione

Nel mio ultimo intervento (del 17 agosto scorso), “Ecco perché la colpa è della strada Statale 106” pubblicato sul mio Blog a seguito dell’ennesimo tragico incidente sulla “strada della morte” avvenuto a Sibari, nel comune di Cassano all’Ionio (CS), avevo avuto modo di scrivere che «quello che è accaduto fino ad oggi sulla Statale 106 in Calabria si ripeterà. Si ripeterà con ancora più frequenza. C’è solo da sperare che nel terribile calcolo della probabilità non tocchi a noi».

Perché? Semplice: perché purtroppo la Statale 106 è una strada inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico e, quindi, su una strada progettata – ad esempio – per gestire 1.000 automezzi l’anno su cui però, nella realtà, ad esempio, ne abbiamo 10.000 l’anno, è molto, molto probabile che vi sia la possibilità che accada un incidente stradale e, quindi, più vittime e feriti.

Oggi ci rendiamo conto che solo in questo 2021 sulla Statale 106 contiamo 15 vittime…

Anna Maria Concetta Cutuli (64 anni), Kawsu Ceesay (26 anni), Maria Mammone (87 anni), Valentino Po’ (80 anni), Altea Morelli (17 anni), Raffale Misuraca (19 anni), Vittorio Paone (28 anni), Domenico Malacrinò (55 anni), Ferdinando Marzano (87 anni), Akrem Ajarì (18 anni), Eleonora Recchia (21 anni), Michela Praino (20 anni), Francesco Cannistrà (31 anni), Silvestro Romeo (52 anni) e la moglie Giusy Bruzzese (45 anni).

Mentre tutto questo accade da sempre, nonostante tutto questo continuerà per sempre e, anzi, a guardare i numeri, anno dopo anno, tutto questo diventa sempre più frequente l’area jonica reggina vanta due problematiche che la rendono “speciale” rispetto al resto della Calabria.

Innanzitutto l’urbanizzazione abitativa e commerciale selvaggia che si è sviluppata attorno alla Statale 106 (soprattutto nei tratti di strada extraurbani oppure appena a ridosso dei centri urbani). Uscendo da Monasterace, praticamente fino a Pellaro, vi sono ovunque disseminati lungo la S.S.106 accessi realizzati da privati o da attività commerciali (la quasi totalità fuori norma e non autorizzati), su cui l’Anas Gruppo FS Italiane, avrebbe dovuto intervenire mentre, come sempre, ha preferito chiudere gli occhi…

Poi c’è il fatto che da Roccella Jonica a Locri c’è la Variante B: un tratto ex novo in collina di 20 chilometri di nuova Statale 106 con 4 corsie (due per ogni senso di marcia), e spartitraffico centrale. Peccato solo che manca il tratto ammodernato da Roccella Jonica a Catanzaro e quello da Locri a Reggio Calabria: perché questo è il motivo per cui il grande traffico non sceglie la Nuova S.S.106 ma utilizza sempre quella vecchia…

Eppure bisognerebbe riflettere…

Quella di ieri è una delle tragedie più significative avute sulla Statale 106 negli ultimi anni.

Ha perso la vita il Brigadiere Silvestro Romeo, di 52 anni, in servizio a Locri: basta leggere i tanti commenti sui social in cui molti cittadini parlano di lui per capire che si trattava di un uomo che attraverso il suo operato ha onorato la Benemerita Arma dei Carabinieri. Ha perso la vita sua moglie Giusy Bruzzese, di 45 anni, funzionaria dall’ufficio Politiche Sociali del Comune di Roccella Jonica. Francesco Romeo, di 11 anni, ha perso, invece, la sua mamma ed il suo papà ed è rimasto solo… Mentre il comandante della Polizia municipale di Roccella Jonica, il Ten. Alfredo Fragomeli, in queste ore continua a lottare per rimanere vivo…

Davanti a tutto ciò appare sempre più assurda la scelta del Governo di investire sul Ponte sullo Stretto di Messina. È certamente un intervento infrastrutturale importante ma non è affatto prioritario. Urgente e fondamentale, invece, è l’ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Fin quando ciò non sarà chiaro e, soprattutto, fin quando questo problema non sarà affrontato e risolto ci ritroveremo sempre di fronte a queste dolorose e terribili tragedie.

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