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Congresso nazionale del Cnis a Reggio, l’assessore Briante ai docenti: «Grazie al vostro lavoro e alla vostra dedizione i ragazzi speciali verranno fuori con risultati straordinari»

Redazione

L’esponente della giunta Falcomatà all’apertura della due giorni al teatro Odeon dedicata a tematiche cruciali dell’insegnamento per studenti con particolari esigenze e situazioni di handicap

Il teatro Odeon di Reggio ospita il XLI Congresso nazionale dell’Associazione per il coordinamento nazionale degli insegnanti specializzati sul tema “Quando educare è più difficile: La confusione che ci accompagna. Digitale. Intelligenza artificiale”.

Un evento che ha il patrocinio del Comune di Reggio, organizzato dal CNIS, Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati e la ricerca sulle situazioni di handicap della presidente locale Francesca Rotiroti, e che costituisce un momento di formazione e scambio di conoscenze nel campo dell’educazione speciale e inclusiva. Il congresso ha toccato tematiche cruciali legate all’insegnamento e all’educazione di studenti con particolari esigenze e situazioni di handicap e argomenti riguardanti le sfide dell’educazione inclusiva, le nuove metodologie didattiche, e l’importanza della ricerca e della formazione continua per gli operatori del settore.

«Siamo orgogliosi intanto perché il congresso ha portato nel nostro territorio tante persone da tutta Italia – ha chiarito Anna Briante, assessore comunale all’Istruzione, intervenendo sul palco – e poi perché gli argomenti trattati sono di fondamentale importanza, così come il ruolo degli insegnanti».

«L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Falcomatà – ha poi aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – ha una grande attenzione verso il vostro ruolo. Sappiamo bene quanto sia preziosa la vostra attività e che c’è un bisogno crescente di attenzione verso i ragazzi speciali. Proprio grazie al vostro lavoro, alla vostra dedizione e alle vostre competenze e professionalità questi ragazzi verranno fuori con risultati straordinari. Rispetto al passato essi rappresentano per tutti una risorsa e puntiamo su di loro perché nessuno deve essere escluso mai».

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