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MOBILITÀ SANITARIA: Il Comitato Pro Marrelli lancia una petizione ed in meno di 30 ore raccoglie oltre 4000 adesioni

Redazione
Quattordici Regioni debitrici, sette creditrici. Sono 4,6 i miliardi di euro legati alla mobilità sanitaria interregionale.
Nell’accordo 2018 siglato in conferenza delle Regioni (sui dati dell’anno 2016) è la Calabria che accusa l’arretramento maggiore, a causa di una cattiva gestione dell’accordo stesso, affidata anch’essa all’Ufficio del Commissario, che da fine 2009 sta gestendo ininterrottamente il servizio sanitario regionale calabrese.
Riflettendo sulla tabella complessiva della mobilità sanitaria, la Calabria è prima, con un saldo negativo di 319 milioni, seguita dalla Campania con 302 milioni e dal Lazio con 289 milioni. Tra le Regioni in credito spicca al primo posto la Lombardia, che incassa 808,6 milioni.
In rapporto alla popolazione residente è una catastrofe. Per ogni calabrese il debito è di 168 euro, per ogni campano è di 52 euro. Nel Lazio il debito per abitante è di 49 euro. Se nella nostra regione vivessero 5 milioni di abitanti, come in Campania, il debito calabrese sarebbe di 796 milioni di euro!
I dati confermano un vero e proprio esodo biblico: ogni anno, oltre 1 milione di italiani si sposta verso Nord per assicurarsi le cure sanitarie. Dal Sud partono i “viaggi della speranza”, una mobilità interregionale che costa quasi esclusivamente alle regioni del Mezzogiorno.
E’ bene sapere che a causa della mobilità sanitaria si genera un debito la cui copertura è sostenuta da maggiori tasse per i cittadini calabresi. In Calabria le aziende pagano l’IRAP al 3,9%, mentre il bollo auto costa più che al Nord. Insomma, più tasse e meno servizi.
È il momento di dire basta!!!!
Non bisogna tarpare le ali alle strutture di eccellenza; occorre lasciarle lavorare per produrre liberamente quelle prestazioni a più alta mobilità.
Il problema è il Commissario Scura, ma non solo
Ci appelliamo al nuovo Governo (e in 30 ore sono oltre 4000 calabresi a farlo) affinché individui una norma che consenta alle strutture sanitarie d’eccellenza del sud Italia (come il MARRELLI HOSPITAL), sia pubbliche che private, di contribuire ad abbattere il fenomeno migratorio.
E’ necessario consentire alle strutture che producono DRG a più alta mobilità di poter produrre liberamente senza limitazioni normative o economiche. Il costo maggiore sarà rimborsato proprio dal risparmio ottenuto sul fondo della mobilità. Solo così sarà possibile frenare questo fenomeno che ogni anno è in aumento e per la Calabria rappresenta, ormai, il male più grave.
Il Comitato
Noi Vogliamo il Marrelli Hospital

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