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Un nuovo protagonismo istituzionale attende il sistema delle province italiane.

Redazione

Il testo legislativo, che si sostanzierà nei prossimi mesi, riapre quella stagione propositiva dei governi d’area vasta che fu chiusa da una improvvida e gravissima scelta compiuta da Delrio. Diventa, dunque, questa scelta di “riavviare” le province un nuovo compito istituzionale e politico per un Ente che rimane un decisivo presidio democratico del territorio. Dopo la stagione delle procedure di nomina degli organi da parte dei Consigli Comunali la parola torna ai cittadini, attraverso il voto popolare. Per la Provincia di Crotone bisognerà partire da quando l’efficacia amministrativa divenne sostanza di coordinamento tra le amministrazioni comunali per uno sviluppo propositivo e complesso del territorio. Serve, allora, una rigenerazione politica ed istituzionale che cancelli la triste esperienza del “voto ponderato” che ha fornito un esempio molto diminuitivo della rappresentanza popolare. Non v’è dubbio che bisogna, per dare forza e visibilità istituzionale, costruire un terreno ricco di proposizioni programmatiche che devono essere condivise e sostenute in un ambito delle rappresentanze politiche di coalizioni con i partiti protagonisti di questa nuova stagione. Non ci appassionano i “rassemblement” occasionali che non mostrando la provenienza politica, tentano la strada di una sorta di civismo mascherato e poco chiaro sotto il profilo politico. Il tentativo messo in atto dall’attuale Presidente della provincia di Crotone, Ferrari, altro non è che una risultanza di avviare un ragionamento attese le frammentarietà presenti nell’ampio settore del centrodestra. La politica, riteniamo invece, debba assumersi la responsabilità di costruire un’idea programmatica che si sostanzi in direzione di un rilancio delle questioni che sono alla base dello sviluppo di questo territorio. Proprio in virtù di questa necessità crediamo sia opportuno muovere i passi per avviare una stretta riflessione nell’ambito di una coalizione di centrosinistra tutta da verificare in una intensa stagione di dialogo tra le forze sociali, culturali, le rappresentanze delle associazioni e del mondo della imprenditoria e delle professioni. In sostanza si tratta di avviare una fase di costruzione di una vera proposta di sviluppo, fuori dagli slogan ed agganciata alle emergenze occupazionali, ambientali e di sviluppo del territorio. Almeno quattro emergenzialità ci sembrano necessarie per avviare una feconda stagione di rinnovata passione per la politica e per l’impegno verso lo sviluppo di un territorio attualmente vilipeso ed emarginato, rispetto al resto della Calabria. Ambiente, Servizi alla persona, Infrastrutture e Formazione ed Istruzione; si può partire da qui ampliando lo sguarda alle politiche culturali, al turismo, alla difesa del patrimonio naturalistico, alla riorganizzazione del sistema formativo sul territorio, alle gravi criticità del sistema sanitario provinciale. Non meno importante è la ripresa della stagione della difesa del territorio dalle infiltrazioni, nella società e nelle istituzioni, della delinquenza organizzata. Dopo le tante iniziative pubbliche sulla “Ndrangheta” ora è il tempo dell’impegno comune e culturale contro gli aspetti deleteri che si vivono nelle realtà che sono in mano alla criminalità organizzata. Su queste specificità ci sembra necessario avviare riflessioni e confronti per individuare un percorso chiaro e costruttivo che metta insieme le migliori e positive energie che si dichiareranno disponibili ad un governo responsabile propositivo della Provincia di Crotone. Per la parte politica che rappresentiamo avvertiamo l’esigenza di mettere in campo una motivata stagione di impegno da parte del Pd crotonese. Se ne avverte il bisogno e se ne ravvisa ormai l’improrogabile presenza nel territorio. Un altro passo verso un protagonismo propositivo sul quale ravvisiamo una urgente mobilitazione della importante parte politica che rappresentiamo e verso la quale poniamo convinta fiducia nel proporre la costruzione di un’ampia coalizione rappresentativa di tutte le espressioni politiche, sociali e culturali della nostra terra.

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