Esiste un documento che regola i rapporti tra la Regione e l’impresa di trasporto ferroviario e stabilisce entità e qualità dei servizi di trasporto, regole di comportamento da parte dell’azienda e degli utenti. È il cosiddetto Contratto di Servizio.
Su questo documento si gioca una strana partita nel trasporto ferroviario in Italia. Fortemente squilibrata a favore di Trenitalia. L’impresa Trenitalia gode dei vantaggi di Stato in quanto impresa di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma agisce con un modus operandi da impresa privata, su un mercato nei fatti truccato. Il massimo dei vantaggi, praticamente a rischio zero; un po’ come se si trattasse di un capitalista garantito. Altro che libero mercato. Con uno Stato consapevole e per questo colpevole di ingiustizia. Stato che in questi giorni mostra i muscoli (manovra di finanza governativa) paventando multe salate per i portoghesi; ovviamente forte con i più deboli e debole con i forti, leggasi corrotti e grandi evasori.
Ma le ingiustizie sono numerose nei confronti della popolazione. La prima risiede nel fatto di aver frammentato i Contratti a scala regionale; ciascuna Regione tratta la questione per i fatti propri. Lo Stato trasferisce annualmente dei fondi alle Regioni per il trasporto pubblico locale (TPL) e queste devono vedersela con le Divisioni Regionali di Trenitalia. A parte il fatto che i fondi tendono a diminuire nel tempo, esistono evidenti distorsioni e squilibri cui bisognerebbe porre fine:
Il risultato è che i Contratti di Servizio sono spesso contratti capestro, calati dall’alto da Trenitalia, firmati da Governatori distratti, e si arriva all’assurdo di consegnare il servizio addirittura per 15 anni all’impresa. Con diverse aggravanti; a titolo indicativo:
In Calabria il Contratto di Servizio dovrebbe essere firmato nei prossimo mesi e dovrebbe regolare i patti dal 2018 al 2033. Ma ancora oggi nessuno ha potuto leggere un rigo di questo importante documento. In Regione asseriscono di non aver ancora avuto la proposta da parte di Trenitalia.
Noi chiediamo:
Nel Contratto di Servizio che si andrà a firmare sono in gioco risorse rilevanti pagate dalla Comunità (oltre 1 Miliardo di Euro spalmati su 15 anni). Chiediamo di cambiare le cose rispetto al passato; in particolare rivendichiamo l’opportunità della registrazione (con visibilità su sito Trenitalia) di ritardi e disservizi dei treni programmati, della registrazione e pubblicazione a cadenza quadrimestrale delle segnalazioni degli utenti, l’attribuzione ad un ente terzo del monitoraggio dei servizi evitando la prassi attuale di Trenitalia che monitora se stessa (controllore/controllato in conflitto di interesse evidente), la rivisitazione dell’entità delle penali a carico di Trenitalia per i disservizi accertati, delle schede di qualità dei servizi, delle misure di prevenzione per la sicurezza di viaggatori e ferrovieri, ed altro ancora. Vogliamo conoscere anche quali saranno gli investimenti programmati dall’impresa affidataria in termini di materiale rotabile e di servizi. Noi non accetteremo arretramenti, anzi pretendiamo il recupero in pochi anni di standard i qualità europei. Chiediamo che la Regione convochi al più presto un tavolo di confronto, su questo tema specifico, fra Associazioni dei pendolari e Trenitalia. In assenza di risposte, attiveremo forme di mobilitazione e di protesta.