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Flai Cgil Area Vasta: “Contrastare lo sfruttamento e rilanciare i diritti con i 5 Sì”. Lunedì 26 maggio mobilitazione davanti alle prefetture calabresi

Redazione

Si terranno il prossimo 26 maggio alle 10.30 davanti alle prefetture delle province calabresi i presidi della Flai Cgil per promuovere i temi e i quesiti della campagna referendaria.

Lavoro precario, licenziamenti illegittimi, sicurezza e salute sul luogo di lavoro e cittadinanza riguardano da vicino il mondo dell’agricoltura e dell’industria alimentare. Settori in cui lo sfruttamento è molto presente, insieme al caporalato, così come il precariato e un fragile perimetro per sicurezza e salute, come la cronaca, purtroppo, ci insegna.

“La Flai Cgil da sempre è impegnata nella denuncia dello sfruttamento in agricoltura, sfruttamento che è parte di un modello di lavoro sempre più precario e senza tutele, e che le logiche che determinano il caporalato non si trovano solo in agricoltura ma anche nelle filiere degli appalti di diversi settori industriali alimentari dove sono più frequenti gli infortuni sul lavoro, evidenziando quanto sia necessario mobilitarsi nei comparti dell’agricoltura, dell’industria alimentare e considerare che il referendum sulla cittadinanza diventa ulteriore strumento di contrasto allo sfruttamento e al caporalato per i lavoratori stranieri. Se consideriamo le imprese senza terra, le finte partite Iva, il lavoro povero, che spesso ritroviamo nelle figure a bassa professionalità, e i licenziamenti facili, si avverte l’urgenza di rilanciare queste nostre battaglie quotidiane anche nella campagna referendaria a sostegno dei “5 Sì””.

È quanto afferma il Segretario Generale Flai Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Rinaldo Tedesco.

Per questi motivi la FLAI CGIL sarà mobilitata lunedì 26 maggio davanti a tutte le Prefetture di ogni Provincia della nostra regione e per: chiedere il pieno rispetto della Legge 199 attraverso l’insediamento delle Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, dove mancano, e il corretto funzionamento dove sono già insediate; denunciare la presenza di appalti al massimo ribasso e di subappalti nei nostri settori; denunciare la presenza di lavoro sfruttato in molti comparti dell’agroalimentare (anche nella forestazione e pesca, solo per citarne alcuni oltre all’agricoltura e agli appalti dell’industria); chiedere interventi su temi specifici nei territori o vertenze in atto che possano essere collegati ai referendum.

“In particolare, nei territori di Catanzaro e di Crotone è stato sottoscritto nelle sedi degli uffici territoriali di Governo i Protocolli per l’istituzione delle sezioni territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, mentre ciò, purtroppo, non è avvenuto nella provincia di Vibo Valentia – spiega ancora Tedesco -. Uno strumento importante che deve servire a contrastare con ancora più efficacia lavoro nero e caporalato in agricoltura nei territori di Catanzaro, di Crotone e di Vibo Valentia.

Informazione, sensibilizzazione e prevenzione, non solo repressione, rappresentano le parole chiave di questi accordi, che devono però essere considerati soprattutto come un’opportunità per le tantissime aziende agricole che operano e creano sviluppo e occupazione nelle provincie di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia, quelle che applicano i contratti sottoscritti dalle OO.SS. maggiormente rappresentative del settore, e che si muovono nel solco della legalità”.

“L’obiettivo è infatti quello di far crescere il numero di aziende iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità che all’atto della sottoscrizione dell’accordo erano molto poche, secondo i registri dell’Inps, a fronte di migliaia di aziende agricole attive nei territori dell’Area Vasta – si legge ancora nella nota -. Bisogna rafforzare questo strumento e definire con maggiore concretezza proposte finalizzate ad introdurre meccanismi di premialità a favore delle aziende iscritte alla Rete e con l’ausilio degli Enti Bilaterali, favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo attraverso una maggiore collaborazione con i Centri per l’Impiego e programmare percorsi legali e controllati per favorire, attraverso convenzioni con gli Enti locali, alloggio e trasporto in sicurezza dei lavoratori, con conseguente contrasto a quelle drammatiche forme di “ghettizzazione” che, senza il rispetto della stessa dignità umana, mettono in pericolo la stessa vita delle persone”.

“Da oggi sarà possibile incidere con maggiore efficacia sulla promozione del lavoro agricolo di qualità in questo importante territorio, e attuare, in sinergia con istituzioni, forze dell’ordine, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, la parte preventiva della fondamentale Legge 199 del 2016 sul caporalato, anche nel prosieguo degli orientamenti stabiliti nel protocollo anti-caporalato siglato dai Ministeri dell’Interno, Lavoro, Politiche Sociali e Anci, con l’importante supporto delle Federazioni sindacali nazionali”, conclude Segretario Generale Flai Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Rinaldo Tedesco.

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