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Massimo Ripepi: “Concorsi discriminanti ideati da un’Amministrazione di sinistra che bullizza sempre gli ultimi.”

Redazione

“L’amministrazione più incapace della storia, che è anche di sinistra, ha partorito dopo anni di promesse un topolino brutto e cattivo a forma di concorso pubblico, che discrimina i più deboli e bisognosi. Infatti chi non sarà in possesso di una specifica strumentazione informatica, descritta doviziosamente nell’art. 7 del bando di concorso, non potrà partecipare alla selezione, da anni attesa, nella nostra Città. E se per caso, il cittadino bisognoso dovesse riuscire a trovare un buon samaritano in grado di fornirgli tutta l’attrezzatura informatica necessaria, avrebbe comunque bisogno di tanta fede per scongiurare eventuali guasti alla rete di collegamento internet al momento dell’esame. La verità incontrovertibile è che, per l’ennesima volta, quest’Amministrazione devastante e inconcludente bullizza i più fragili con l’emanazione di bandi di Concorsi altamente discriminanti!” – a denunciarlo, il Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia Massimo Ripepi.

“Se c’è però una cosa che funziona sempre benissimo nel Comune di Reggio Calabria è l’ufficio propaganda che, in uno scenario di bugie e promesse disattese, è in grado di mistificare puntualmente la realtà delle cose arrivando a celebrare anche i più sonori fallimenti come grandissimi successi. Difatti, così come da copione, è entrata in campo l’armata Brancaleone che, con una sfilza di comunicati preconfezionati per coprire i misfatti, ha osannato il modello Falcomatà quale unico capace di riuscire a bandire concorsi pubblici per nuove assunzioni dopo vent’anni. Peccato che la “conferenza stampa-farsa” che ha dato l’annuncio sull’immediata uscita dei bandi risale a quattro anni fa. Addirittura, la sublimazione delle bugie trova il suo compimento nella richiesta, indotta in maniera celata dai cavalieri di Brancaleone, nella mente dei cittadini reggini che addirittura dovrebbero ringraziare il Sindaco e suoi facenti funzione per avere iniziato la procedura di selezione dopo ben quattro anni dalla notizia.”

Inoltre, secondo il bando, le preselezioni dei concorsi dovrebbero svolgersi in modalità da remoto creando enormi svantaggi a coloro che, non avendone la possibilità economica, non possono permettersi tutte le specifiche strumentazioni richieste e per le quali, cosa ancora più inconcepibile, il Comune non si assume alcuna responsabilità in caso di problemi tecnici non dipendenti dal partecipante tali però da causarne la diretta esclusione.” – ha continuato Ripepi.

“L’Assessore Francesco Gangemi ha prontamente vantato di aver «raggiunto un traguardo storico, un obiettivo realizzato grazie alla perseveranza della conduzione politica e lavoro certosino e silenzioso degli uffici». Eppure, solo oggi, nel 2023, possiamo parlare di un bando che era stato promesso ai cittadini nel lontano 23/03/2019 durante una Conferenza stampa in prossimità della campagna elettorale, dove Falcomatà annunciava in pompa magna che da lì a poco avrebbe avviato un nuovo Piano di assunzioni pubbliche: ebbene, a 4 anni dalla promessa abbondantemente disattesa, ci troviamo dinanzi ad un bando pieno di storture e criticità e per il quale è stata tra l’altro impiegata per la formazione, alla modica cifra di 23.000 euro, una super-dirigente di Milano (città in cui casualmente hanno vinto il concorso Falcomatà e la moglie) per la stesura di un Regolamento già esistente”.

 “Considerando i molteplici deficit strutturali del bando, che non specifica neanche le modalità di attribuzione del punteggio delle varie prove, che rimarranno a discrezione della Commissione (la quale non si sa neanche con quali criteri verrà nominata), sicuramente, si prevede un’elevatissima mole di ricorsi che andranno a bloccare ancora di più la situazione già complessa dei Concorsi a Reggio Calabria, per questo motivo chiederò l’annullamento in autotutela del  bando, perché fortemente discriminante ed eccessivamente poco trasparente.” – ha concluso Ripepi.

 

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