I residenti del quartiere Gabella di Crotone segnalano da mesi all’Amministrazione comunale disagi che sembrano non trovare ascolto, evidenziando una situazione di crescente trascuratezza. Tra i problemi più gravi vi è la gestione dei rifiuti, con strade spesso ingombre di immondizia, che spesso viene date alle fiamme. Questa situazione non solo influisce sulla qualità della vita dei cittadini, ma rappresenta anche un rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. Nonostante le segnalazioni, la situazione rimane critica. Anche l’illuminazione pubblica è carente, creando un senso di insicurezza nelle ore notturne. Inoltre, le strade dissestate presentano buche che rendono difficile la viabilità, e la mancanza di segnaletica nell’incrocio principale per immettersi nel quartiere contribuisce a situazioni di grave pericolo. Il degrado del quartiere include spazi verdi abbandonati e una generale sensazione di trascuratezza, che non rispecchia la dignità dei residenti. Gabella, un tempo un luogo di orgoglio per la città, ora manifesta segni di abbandono. È necessario che l’Amministrazione comunale si assuma le proprie responsabilità e intraprenda azioni concrete per affrontare questi problemi. I cittadini meritano un piano di riqualificazione che preveda la manutenzione delle strade, una gestione appropriata dei rifiuti e un’illuminazione pubblica adeguata. Enzo Voce – occupato o preoccupato nel gestire i numeri in consiglio finalizzati al suo passaggio nel centrodestra della maggioranza di governo – sembra aver dimenticato i residenti di Gabella che hanno diritto a vivere in un ambiente decoroso e sicuro. È importante che l’amministrazione attuale – ivi inclusa la nuova forza e stampella proveniente da via Firenze – prenda seriamente in considerazione le segnalazioni dei cittadini e dei quartieri. Gabella non può più aspettare. I residenti meritano di vivere in un ambiente dignitoso, sicuro e curato, come qualsiasi altro cittadino di Crotone. L’inerzia politica guidata dal sindaco Voce non è più tollerabile: è tempo di agire. È tempo di equità.
50
articolo precedente