L’assessore alle Politiche Sociali Filly Pollinzi ha partecipato ieri a Roma alla riunione della Commissione Immigrazione dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani)
“Era un dovere esserci. Il confronto tra amministratori di tutta Italia è un approccio necessario e utile per provare a fare sintesi e cercare soluzioni condivise. Altrettanto si auspica un maggiore ascolto dei territori quando si tratta di assumere decisioni che hanno inevitabilmente ricadute nelle città.
Sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione non si può più ragionare in ottica emergenziale né preservare norme che evidentemente non funzionano e spesso creano confusione sulle competenze.
Ho portato l’esperienza della Città di Crotone, l’ottima gestione dei progetti Sai, le buone prassi avviate a livello locale tra istituzioni diverse, le difficoltà e pure i paradossi che incontriamo quotidianamente e approvato la proposta che la Commissione immigrazione e politiche per l’integrazione di Anci ha discusso ieri in un clima di grande collaborazione e solidarietà amministrativa. C’è la consapevolezza che si tratti di un tema complesso che richiama certamente l’Europa a fare la sua parte ma c’è anche, da parte di tutti gli amministratori locali, la coscienza di non poter invertire la posizione geografica dell’Italia che è e rimane porta di accesso e di primo approdo nel vecchio continente. E’ di tutta evidenza che soluzioni lontane dalle politiche di welfare non giovino alle nostre comunità, lasciano i comuni privi di strumenti e risorse e determinano un aumento dei conseguenti costi sociali.
Si è affermata quindi una strategia condivisa trasversalmente dai tantissimi comuni che hanno aderito, che vedono una grande questione, vivono la quotidianità e provano a dare una risposta costruttiva” dichiara l’assessore Pollinzi
Tutti gli amministratori presenti si sono espressi a favore di una più chiara e rinnovata divisione dei compiti e delle responsabilità. Lo Stato centrale si occupa della prima accoglienza, e i Comuni continuano a svolgere la loro parte, nel massimo spirito di collaborazione, nella seconda accoglienza prevedendo però un incremento dei posti nel SAI per i minori.