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Fabio Riganello Arci Crotone: ” Colpisce l’intervista del Dott. Paolo Sesti, rilasciata sul Quotidiano del Sud, dove evidenzia il disagio sempre crescente dei giovani verso la vita quotidiana “.

Redazione

Colpisce l’intervista del Dott. Paolo Sesti, rilasciata sul Quotidiano del Sud, dove evidenzia il disagio sempre crescente dei giovani verso la vita quotidiana.
Più volte ci siamo trovati con il Dott. Sesti a riflettere sulle motivazioni che stanno alimentando questo disagio a partire dal periodo storico del post – Covid che ha amplificato, e accelerato, un tendenza che già su stava notando.
Come società “adulta” stiamo rappresentando tutta la nostra inadeguatezza, e incapacità, ad affrontare sia le diverse sfide che il momento storico ci propone, che la continua innovazione tecnologica.
Si sente l’esigenza di creare percorsi e strutture che possano facilitare la possibilità, per la popolazione giovanile, di tutte le età, di incontrarsi e stare assieme, senza essere costretti alla dimensione consumistica privata (ad oggi gli unici luoghi di ritrovo sono riservati solo all’impegno sportivo o simili e al consumo).
Luoghi di dis-impegno dove si va per frequentare nuove persone, e (ri)conoscersi, stimolando le relazioni e, soprattutto, l’idea della condivisione. Luoghi che favoriscano l’interazione con la popolazione adulta e creino ponti esperienziali, e narrativi, che colleghino le esperienze di chi, in maniera diversa, ha vissuto momenti simili.
Luoghi negati che permetterebbero il disinnesco di quella trappola, di cui parla il Dott. Sesti, della stanza chiusa con unico mezzo INTERNET strumento che può rappresentare una opportunità per la crescita personale o, molto più spesso, un luogo dove perdersi.

Ma le domande che ci poniamo dopo questo piccolo accenno fatto sulle criticità, e sulla pericolosità, che stiamo riscontrando sul tema dei giovani sono:
•Come stiamo facilitando l’accesso ai servizi dei giovani, e non solo (sic!), alla cura? Il Csm, e le strutturesanitarie in generale, stanno vivendo forti ridimensionamenti, con riduzione del personale, che rendono difficile da una parte l’accesso alla cura (o richiesta di aiuto) e dall’altra non mettono in condizione i professionisti di lavorare in maniera ottimale;
•Come si sta aiutando la Scuola a strutturarsi per poter rispondere in maniera efficace alle diverse richieste diaiuto? Dando anche una impostazione strutturata e non legata alla tempistica di singoli progetti che propongono percorsi utili ma temporanei?
•Quali luoghi si stanno pensando per la popolazione giovanile, e non solo, dove si possa passaretranquillamente il tempo e che forniscano opportunità sociali e culturali non legate alla dimensione del consumo? Luoghi chiari e “neutri” non legati a progettazioni finalizzate al disagio sociale o simili. Luoghi aperti dove si può entrare ed uscire quando si vuole;
•Cosa stiamo facendo, per noi, adulti, che risultiamo sempre più impreparati a questo momento storico fattodi instabilità economica, politica e con una evoluzione tecnologica così veloce che ci rende difficile conoscerli per poter imparare ad usarli insieme alla popolazione giovanile?

Negli anni abbiamo troppo “delegato” agli altri rendendoci attori passivi di questo nostro presente. Forse è arrivato il momento di tornare a fare la nostra parte di cittadini, uomini, persone.

Crotone 03/04/2024
Fabio Riganello
Arci Crotone

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