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Crotone: Replica consigliere Meo a richiesta di sfiducia

Redazione

L’atto di sfiducia, indirizzatomi quale Presidente della IV Commissione che ha tra le sue competenze la  cultura e la pubblica istruzione che un gruppo di consiglieri comunali di maggioranza ha inteso  sottoscrivere, appare essere il coronamento di un sogno a lungo coltivato dal Sindaco Enzo Voce che così  consegue, finalmente un punto programmatico per lui vitale. 

Sindaco Voce che ha tentato, in tutti i possibili modi, già di impedire che io fossi eletto alla Presidenza di  una Commissione di cui, nel periodo della sindacatura Vallone, sono stato, senza mai demeritare, Vice  Presidente, spesso, svolgendone le funzioni di Presidente e nel contempo ricoprendo la carica di Presidente  della Commissione Regolamento. 

L’aspetto strabiliante dei risibili addebiti che mi vengono mossi è che mai in precedenza, di queste stesse accuse si rinviene traccia in un qualunque verbale di commissione, posso affermare, dal 2012 a tutt’oggi e  meno che mai in nessuna delle trasmissioni via streaming che io, unico presidente di Commissione, ho  preteso si eseguissero delle sedute della IV . 

Vi è da aggiungere che la stragrande maggioranza delle deliberazioni della Commissione, sono state  adottate all’unanimità e che tutte le commissioni consiliari sono terminate, anche anzitempo rispetto  all’ora canonica che a mio avviso dovrebbe connotare la durata minima di una seduta di commissione, per la motivazione che nessuno dei consiglieri presenti alla seduta ha chiesto la parola, eppure,  spudoratamente, mi si accusa, ugualmente, di negare la parola ai componenti della commissione. 

Vi è anche da dire che i consiglieri che oggi sottoscrivono la sfiducia, sono, quasi tutti, fra quelli che hanno  votato contro in Consiglio comunale a proposte che loro stessi avevano discusso ed approvato in  Commissione. 

Alcuni fra costoro, con l’esclusione di Antonio Megna che all’epoca non era ancora “Ufficiale di governo”, a  fronte di una proposta di accesso agli atti, della stessa IV Commissione, sulla rimodulazione della  progettualità dell’antica Kroton che a norma di regolamento, stante il diniego all’accesso espresso dal  dirigente, era stata portata in Consiglio comunale, hanno votato contro il proprio stesso voto espresso in  commissione, ottenendo il ritiro del punto posto all’ordine del giorno, peccando così di grave scorrettezza e  supportando l’Amministrazione nel suo desiderio di tenere secretati, gli atti amministrativi che hanno  preceduto la sciagurata rimodulazione del progetto. 

Ciò è avvenuto per ragioni ancora oggi incomprensibili e quindi, forse inconfessabili che sono state e non  soltanto da me, sottoposte al vaglio della magistratura. 

Sempre gli stessi hanno poi votato contro il proprio stesso voto espresso in Commissione in favore di una  celebrazione in memoria della figura di Aldo Davanzali che aveva come finalità la richiesta di verità sul  disastro di Ustica. 

Costoro, hanno anche bocciato in Consiglio comunale la proposta di celebrare il Maestro Treccani, proposta  lungamente meditata ed istruita in Commissione, salvo poi nuovamente smentirsi appena pochi giorni  orsono, quando, la delibera della IV commissione che era stata ritirata dall’ordine del giorno del Consiglio 

comunale su proposta della consigliera Mungari è stata nuovamente confermata, sempre in IV  commissione, con il voto favorevole della stessa consigliera Mungari. 

Consigliera Mungari che candidatasi nel corso della prima seduta di commissione alla carica di Vice  Presidente fu, all’epoca, rifiutata, e gli fu condivisibilmente preferito, il consigliere Giuseppe Fiorino, ma che  oggi, proprio lei che ha frequentato in maniera insignificante la Commissione, a quanto pare si appresta a  candidarsi alla carica di Presidente e quindi a raccogliere il voto favorevole di quella stessa sua maggioranza  che così sonoramente l’ha bocciata e mortificata. 

Quale coerenza, quale capacità decisionale si può attribuire a simili figure, provo sinceramente per loro un  naturale moto di compassione. 

Ebbene, che si decida di denigrarmi sul piano personale, operando riferimenti a circostanze che sono del  tutto false, puro frutto dell’immaginazione di chi non ha la possibilità di provare da parte del sottoscritto,  mancanze legate alle funzioni svolte, può apparire persino comprensibile quando ciò accada ad opera di  una Consigliere come Dalila Venneri che nientedimeno mi addebita responsabilità in ordine alle scurrilità  pronunziate da lei stessa nel corso ed al termine della seduta della IV Commissione, interrotta proprio a  causa del suo stesso comportamento. In tale circostanza l’attuale “Presidentessa” del Consiglio comunale  dei ragazzi (sic !) mi apostrofava con l’educato epiteto, “su m… i… m…a”, e con ulteriori aggettivazioni che  non mi pare decente neppure menzionare, circostanza questa documentata anche dalla trasmissione in  streaming della seduta che peraltro ha avuto un record di visualizzazioni tale da non richiedere ulteriori  descrizioni, al pari di altri suoi comportamenti, peggiori ed irriferibili, immortalati, in quella stessa  occasione, persino dalle telecamere di sorveglianza. 

La consigliera Venneri è stata denunziata alla magistratura per i comportamenti tenuti e mi preme  rammentarlo, si attende sia fatta chiarezza, sul tentativo riuscito di impedire lo svolgimento di una  Commissione tanto delicata. 

Appare invece francamente sconcertante, la sottoscrizione di un siffatto, incommentabile documento, da  parte di altri consiglieri comunali, quali, a titolo esemplificativo e per nulla esaustivo, la consigliera Ginetta  Tallarico, recentemente e “coerentemente” confluita nel gruppo misto e che sino alla mattina delle  elezioni che l’hanno vista soccombere nella recente competizione per il rinnovo del Consiglio provinciale,  letteralmente mi idolatrava, implorando il mio voto. 

Nessun dubbio in realtà sulle vere ragioni di questo malaccorto ennesimo tentativo di denigrazione, legato all’esigenza di quest’Amministrazione di mettere a tacere chiunque non dico dissenta ma anche soltanto  cogiti. 

Inaccettabile è stato l’aver messo, proprio in Commissione consiliare, il becco in “faccende” come la  vergognosa quanto illegittima e perniciosa rimodulazione della progettualità antica Kroton, l’affidamento di  immobili per il tramite di norme regolamentari definite dagli stessi soggetti che ne hanno fatto applicazione  e dallo stesso Segretario generale “contra legem”, la mancata, assoluta mancanza di vigilanza sulle  strutture sportive e su alcuni beni immobili di rilevantissimo valore e sull’uso fattone da privati, l’aver  sollevato il velo sulle spese pazze che sono state conseguenza dello sciagurato accordo con l’Eni, l’aver  raccolto in Commissione le dichiarazioni dell’assessore Sandro Cretella che ci ha ammaestrato sull’esistenza  nella pubblica amministrazione della possibilità da parte del Sindaco di conferire ai suoi assessori deleghe  verbali di non poco conto e che in quanto tali sfuggono ad ogni possibile controllo. Su questi ultimi punti,  rammento che è stato recentemente convocato l’Organismo di revisione al fine di evidenziare quanto sin 

qui esposto e che una simile procedura aggiungo, si è resa necessaria e mai era stato necessario adottare e  non credo di sbagliare, dal dopoguerra ad oggi. 

Si è anche però voluto minare ed interrompere l’esperienza della IV commissione che nei momenti in cui i  suoi componenti sono stati lasciati liberi di operare e di pensare, ha inciso profondamente e positivamente  nell’azione amministrativa, non soltanto esercitando una sacrosanta attività di vigilanza, ma anche,  sapendo recepire le istanze che ci provenivano dalla raccolta di firme ad opera dell’incorreggibile Linda  Monte, ha obbligato, con una mozione votata all’unanimità dal Consiglio Comunale, il Sindaco a revocare  l’ordinanza di chiusura del Castello, quello stesso Sindaco che proprio in Commissione, aveva giurato che  mai il Castello sarebbe riaperto prima di una bonifica che ancora oggi non è avvenuta. 

Commissione che tanto ha combattuto e con successo e lo rivendico con orgoglio, anche insieme alle  associazioni, per la tutela dei diritti dei portatori di disabilità nelle scuole e per rivendicare i diritti degli  stessi a fruire di quegli stessi spettacoli di cui l’Amministrazione va tanto fiera ma che per nulla  contemplavano neppure la presenza di questi nostri concittadini speciali. 

L’elencazione potrebbe durare a lungo, mi preme qui soltanto ricordare la collaborazione con l’Anioc che ha  prodotto un salutare recupero della nostra memoria storica dei tragici fatti della Seconda guerra mondiale  ed ha fruttato l’acquisizione al patrimonio dell’Ente di due monumenti ed una targa, che oggi  impreziosiscono luoghi altrimenti desolati. 

Ritengo che oggi nella nostra Città vi sia un grave problema di democrazia ed aggiungo, a giudicare  dall’imprudente riferimento fatto nell’atto di sfiducia, alle mie dichiarazioni rese durante la trasmissione  “Articolo 21”, alberghi un sacro terrore che si indaghi su fatti ed atti che pure esigono l’intervento urgente  della magistratura tanto gli stessi gridano vendetta. 

Consigliere comunale 

avv. Fabrizio Meo

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