Anche quest’anno Confcommercio Cosenza ha aderito alla giornata nazionale “Legalità, ci piace”, promossa da Confcommercio-Imprese per l’Italia, con un incontro che si è tenuto questa mattina nella Sala Conferenze dell’Associazione. L’evento ha rappresentato un importante momento di confronto sui temi della sicurezza, della legalità economica e della lotta alla criminalità.
Alla giornata hanno preso parte il Direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Santagada, la Vicepresidente dell’Associazione, Giovanna Oliverio, il dirigente della Polizia di Stato di Cosenza, dr. Giuseppe Zanfini, e il Capitano della Guardia di Finanza di Cosenza, Agostino Fasulo. Tutti hanno ribadito la necessità di un’azione sinergica tra istituzioni, forze dell’ordine e imprese per costruire un tessuto economico e sociale più sicuro e resiliente.
Durante l’incontro, al quale erano presenti gli studenti dell’Istituto “Mancini-Tommasi-Todaro-Cosentino” di Cosenza e gli studenti dell’ITS Tirreno Academy, sono stati illustrati i dati dell’indagine annuale di Confcommercio sull’illegalità nel terziario di mercato, con particolare focus sul Mezzogiorno e sulla provincia di Cosenza.
Sicurezza percepita in calo e crimini in aumento
Nel Sud e nelle Isole, il 28,6% delle imprese percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024, un dato leggermente inferiore alla media nazionale del 30%. Le forme di criminalità più percepite in aumento sono i furti (29,0%), le rapine (28,4%) e gli atti vandalici o le “spaccate” (27,6%), con percentuali tutte superiori alla media nazionale.
Il 29,3% degli imprenditori del Sud teme di essere esposto a crimini come furti, rapine, vandalismi o aggressioni. In particolare, il furto è il crimine che desta maggiore preoccupazione (32,5%), in linea con il dato Italia (33,2%).
Baby gang, mala movida e degrado urbano
Preoccupano anche i fenomeni emergenti come le baby gang: il 15,8% delle imprese ha riscontrato episodi criminali legati alla loro presenza e quasi la metà (48%) si dichiara preoccupata per la propria attività. Il fenomeno della “mala movida” è temuto dal 27% degli imprenditori, in particolare per gli effetti sul degrado urbano (59,5%) e sui danneggiamenti alle strutture (37,9%).
Racket, usura e abusivismo: minacce concrete
Il 21,2% degli imprenditori del Sud è “molto preoccupato” per il rischio di racket e usura, mentre solo il 59,8% ritiene che si debba sempre denunciare questi fenomeni, contro una media nazionale del 63,1%. Ancora più sentita è la piaga dell’abusivismo e della contraffazione, che penalizza il 65,7% delle imprese, un dato ben superiore alla media nazionale (60,1%).
La risposta delle imprese: investire in sicurezza
In questo contesto, le imprese del terziario non restano passive: l’84,6% ha investito in misure di protezione, soprattutto in sistemi di videosorveglianza e allarmi antifurto, a dimostrazione di una crescente consapevolezza e volontà di reagire.
«I dati ci raccontano una realtà in cui le imprese continuano a subire gli effetti negativi dell’illegalità, ma allo stesso tempo reagiscono, investono e chiedono maggiore tutela», ha dichiarato Maria Santagada, sottolineando l’impegno di Confcommercio Cosenza nel promuovere la cultura della legalità e nel sostenere i propri associati in questa battaglia civile.
La vicepresidente Giovanna Oliverio ha evidenziato l’importanza di sensibilizzare anche le giovani generazioni: «La legalità si costruisce a partire dall’educazione e dal rispetto delle regole: è un valore economico, sociale e culturale».
Con la partecipazione delle istituzioni e delle forze dell’ordine, la giornata “Legalità, ci piace” ha rappresentato un’occasione concreta per ribadire che la sicurezza è un diritto di tutti e una condizione essenziale per la crescita del territorio.
Confcommercio Cosenza continuerà a lavorare con determinazione per garantire agli imprenditori un ambiente più sicuro, trasparente e competitivo.