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Cervelli in fuga verso Sud, finanziati 11 progetti

Redazione

Undici progetti di ricerca applicata, proposti da altrettanti giovani ricercatori italiani e stranieri, sono stati selezionati dalla Fondazione con il Sud e riceveranno un finanziamento privato a fondo perduto di circa 3,36 milioni di euro (in media 306 mila euro e iniziativa) per studi da realizzarsi nei dipartimenti universitari e nei centri di ricerca di Napoli, Salerno,Lecce, Cosenza, Catanzaro, Trapani e Catania. Una formula “sperimentale” per sviluppare carriere indipendenti e legami scientifici con il resto del mondo che individua negli stessi ricercatori i “referenti scientifici” dei progetti.

Diversi gli ambiti di riferimento: nanotecnologie, ingegneria, ambiente, agroalimentare, geologia e soprattutto medicina. Si va dalla ricerca contro i tumori e il Parkinson alla cardiologia, alla diagnostica, allo studio per impianti ossei con derivati da sughero, all’inquinamento marino, alle fibre ottiche. I ricercatori selezionati (5 uomini e 6 donne, due gli stranieri, età media 38 anni) fino ad oggi hanno condotto la propria attività all’estero o in Italia, ma al di fuori delle regioni meridionali.

L’obiettivo del bando “Brains2South” è stato, infatti, quello di attrarre giovani eccellenze nei centri di ricerca e nei dipartimenti universitari del Sud, nell’ottica di rafforzare i legami con il resto del mondo scientifico e come opportunità per sviluppare e potenziare carriere indipendenti.

Fondazione con il Sud ricorda che, come rilevato dal National Bureau of Economic Research, sono solo il 3% i ricercatori stranieri nel nostro Paese. Di contro, ben il 16% dei ricercatori italiani decide di proseguire la propria attività all’estero. Inoltre, secondo uno studio del Censis, nel 2013 ben 26.000 laureati hanno lasciato le regioni del Sud trasferendosi in quelle settentrionali e altri 5.000 hanno lasciato il Mezzogiorno per andare all’estero.

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