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Castelsilano(Kr): Papa Francesco, le ‘preghiere speciali’ delle suore di Madre Eufrasia Iaconis

Redazione

Nata a Castelsilano (Crotone) a 26 anni si trasferì in Argentina dove fondò le Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires. Suor Mabel: “Abbiamo pregato per lui ogni giorno, lo facciamo con più forza e fervore ora”

Nella chiesa di Castelsilano, il paese in provincia di Crotone che venera Madre Eufrasia, dopo ogni messa viene dedicata una preghiera a papa Francesco. Una consuetudine, che risale ormai a diversi anni fa, e che negli ultimi giorni si è intensificata come racconta il parroco don Francesco De Simone all’Adnkronos, da quando Bergoglio è stato ricoverato e operato al Gemelli.

Tra Castelsilano e l’Argentina, Paese d’origine del Pontefice, c’è un legame speciale. La Serva di Dio Madre Eufrasia nacque il 18 novembre 1867 a Casino, attuale Castelsilano. A 26 anni si trasferì in Argentina, dove il 24 settembre 1904, a Buenos Aires, fondò le Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, una nuova famiglia religiosa con la finalità di dedicarsi all’educazione dell’infanzia e della gioventù e all’assistenza agli infermi.

Jorge Mario Bergoglio, l’arcivescovo di Buenos Aires diventato Papa, conosce questa storia. Ha infatti iniziato e concluso ad agosto 2012 il processo di canonizzazione di Madre Eufrasia nella prima fase, quella diocesana, nella capitale argentina. E ha dato mandato alle Figlie dell’Immacolata Concezione, le ‘nostre suore’, come le chiamano a Castelsilano, di consegnare i documenti raccolti alla Congregazione per le Cause dei Santi, in Vaticano.

Fu Francesco a chiedere alla comunità di Castelsilano di dedicargli una preghiera davanti alla statua dell’Immacolata, che si trova da sempre nella chiesa parrocchiale del paesino calabrese e presso la quale Madre Eufrasia pregava il Dio della Vita. “Così ogni giorno, dopo la messa, ci rechiamo davanti alla Madonna e la preghiamo perché lo sorregga nel suo ministero di misericordia”, racconta il sacerdote, don Ciccio per tutta la comunità che guida spiritualmente dal 2004.

Don Francesco De Simone custodisce anche due foto che provano il legame di Papa Francesco con Madre Eufrasia e Castelsilano. Uno scatto mostra il cardinale gesuita con suor Nora Antonelli, madre generale della Congregazione, e sullo sfondo il quadro di Madre Eufrasia. In un’altra foto, invece, si vede il futuro Papa mentre parla di Madre Eufrasia in un incontro dedicato alla suora per la conclusione della causa di canonizzazione, primo passo per arrivare alla gloria degli altari.

‘Animo e avanti. Lavoriamo’, ripeteva alle consorelle la Serva di Dio Madre Eufrasia, convinta che Maria Immacolata avrebbe accompagnato sempre il suo apostolato. Una vocazione sbocciata all’ombra del castello di pietra di Casino, oggi Castelsilano, che l’avrebbe portata a cercare la verità di Dio in Sudamerica. Un apostolato di carità che durerà fino al 1916. Il 2 agosto, a soli 49 anni, Madre Eufrasia morì per un cancro.

“Madre Eufrasia Iaconis, nostra Fondatrice, ci ha lasciato un profondo amore per la Chiesa e una vicinanza incondizionata al Santo Padre”, si legge in un messaggio di suor Mabel, madre superiora delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, per l’Adnkronos. “Nonostante sia italiana, nata a Castelsilano, la sua opera inizialmente fiorì in Argentina – si legge – E il Signore ci ha fatto ora un dono molto grande: un Papa argentino. E più precisamente della sua Capitale, Buenos Aires, dove si trovano la Casa Madre e la Casa Generalizia della Congregazione”.

“Il cardinale Bergoglio era nostro arcivescovo, e ha presieduto la chiusura della tappa diocesana del processo di canonizzazione di Madre Eufrasia – prosegue il messaggio di suor Mabel affidato a don Ciccio – La sua elezione a Sommo Pontefice è stata una gioia enorme. Sebbene abbiamo pregato per lui ogni giorno, lo facciamo con più forza e fervore ora. Seguiamo le sue orme, ammiriamo i suoi gesti, ascoltiamo le sue parole, che sono la continuazione di quanto ci ha sempre raccontato a Buenos Aires”.

“In questo momento gli siamo ancora più vicine, perché la preghiera unisce. Siamo preoccupati per la sua salute e per i tanti giorni in ospedale. Ma sappiamo che Nostra Signora di Luján, Madre dell’Argentina, lo protegge. Voglio concludere con la preghiera che il Papa ripete tante volte in questo tempo di pandemia, e pronunciarla ora per la sua pronta guarigione: ‘Sotto la tua protezione…”.

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