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Gentiloni a Cernobbio: “Alle spalle la crisi più dura del dopoguerra”

Redazione

“In questo contesto favorevole, anche se non privo di rischi, l’Italia arriva lasciando alle spalle la crisi più acuta che abbiamo avuto nel dopoguerra. Possiamo finalmente dire di aver lasciato dietro le spalle il periodo più difficile del dopoguerra”. Lo ha detto il premier, Paolo Gentiloni, parlando, a Cernobbio, al Forum Ambrosetti. “Io non sono un presidente del Consiglio che promette miracoli – ha sottolineato-. I miracoli li fanno le famiglie e le imprese”:

“Tra i tanti indici – ha aggiunto Gentiloni – per me il più importante è l’indice di fiducia, che è l’indice più impalpabile. Ma se cresce, nonostante le ansie comprensibili e anche le paure seminate ad arte, è uno degli elementi più incoraggianti per chi governa”. “L’Italia – ha detto il presidente del Consiglio iniziando il suo intervento – non è certamente fuori dalle sue difficoltà, non ha risolto il problema del debito pubblico e del ritardo del Mezzogiorno. Tuttavia andando all’essenziale ci sono almeno tre punti evidenti, e il primo è il ritorno della crescita”.

”In questi ultimi giorni siamo stati sommersi da diluvio di dati e statistiche…la direzione di fondo è di una forte correzione in positivo. Penso che se ci fosse un premio per l’alta correzione in positivo lo vincerebbe l’Italia”, ha aggiunto Gentiloni. ”Possiamo poi discutere – ha detto – se staremo nel gruppo di testa. Di certo siamo partiti stando sicuramente più indietro perche’ da noi la crisi è stata più acuta e se parti da molto indietro hai chanche maggiori di altre”.

“E’ scandalosamente insufficiente la ripresa del lavoro” ad esempio nel mezzogiorno, fra donne e giovani”, ha affermato ancora Gentiloni. Tuttavia, ha rilevato, c’è stata una ripresa “grazie alle riforme” che hanno funzionato e portato a “23 milioni di occupati che sono un record”. Negli anni della crisi si sono persi 1 milione 90 mila posti di lavoro e dal 2014 al 2017, ha aggiunto, ne sono stati recuperati 2oltre 900 mila” “Abbiamo tantissimi problemi – ha aggiunto – ma risultati su cui basarci”.

Secondo il presidente del consiglio, l’Italia “non può essere descritta come la pecora nera in un gregge europeo caratterizzato da una grande stabilità di governo e da maggioranze tranquille”. Gentiloni ha risposto così a chi ha parlato di rischi di instabilità politica

Il premier è intervenuto anche sul tema dei migranti: “Abbiamo dimostrato che possiamo ridurre i flussi senza rinunciare ai principi di umanità e di solidarietà”. “Noi – ha aggiunto – stiamo continuando e continueremo a difendere l’onore dell’Europa e contemporaneamente abbiamo ottenuto risultati notevoli nella riduzione di sbarchi affidati ai trafficanti di essere umani e di vittime”.

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