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Crotone, lettera aperta all’On.le Marilina Intrieri

Redazione

Ho letto con molta attenzione il comunicato che si è affrettata a diramare il giorno del suo rinvio a giudizio e non sono meravigliato da quello che scrive perché è risaputo che la retorica appartiene ai politici del XX secolo, soprattutto quando si tratta di difendersi da contestazioni giudiziarie.

Non voglio entrare nel merito del processo che dovrà celebrarsi nelle aule del Tribunale di Crotone ma mi corre l’obbligo di replicare alle affermazioni diffamatorie contenute nel suo scritto, nella parte in cui sostiene che “Fatti lontanissimi nel tempo che originano anche dal non aver accontentato qualche dipendente a restare nel libro paga del consorzio perché l’ente non ne aveva più bisogno, a spese del fondo pubblico che il Pm invece sostiene essere stato dilapidato dagli amministratori. Un ritornello quello di trovare un posto al sole delle casse pubbliche che al consorzio si è ripetuto negli anni da parte di altri collaboratori dell’ente che hanno, anche loro, provato a trovare udienza senza riuscirci”.

Anche di queste sue false e diffamatorie affermazioni sarà presto chiamata a rispondere in Tribunale, perché la verità è stata già scritta nella sentenza emessa dal Giudice del Lavoro di Crotone nel 2014 ed è stata confermata dalla Corte di Appello di Catanzaro nel 2016.

Sono nato lavoratore e non ho mai cercato “un posto al sole ai danni della casse pubbliche” né ho mai chiesto di restare nel libro paga del Consorzio. Posso camminare a testa alta perché nella mia vita ho sempre lavorato e lo stipendio che ho percepito me lo sono sudato duramente svolgendo anche mansioni che non avrei voluto e dovuto svolgere.

Onorevole Intrieri, ha forse già dimenticato di quando dovevo portarle quasi ogni mattina i quotidiani e la colazione a casa, il gusto del cornetto alla marmellata e il piacere del cappuccino caldo, o di quando le facevo da autista ogni qualvolta se ne presentasse la necessità? Non sono fatti così lontani nel tempo, risalgono all’epoca del suo ultimo mandato parlamentare con L’Ulivo-PD.

Se ha dimenticato, rilegga la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro nella parte in cui scrive di una “vicenda che assume incresciosi – per quanto purtroppo consueti nel territorio – caratteri di indebita distrazione del pubblico denaro” (C.A. CZ, sentenza n. 1773/2016).

Rilegga e rifletta sul suo operato di amministratore del Consorzio durato quasi un decennio.

Rilegga le sentenze, si rinfreschi la memoria e poi rifletta sul fallimento di una speranza!

Rifletta su come la Sua amministrazione, e non solo la sua, abbia portato al fallimento il Consorzio Universitario e fatto naufragare il sogno di una intera generazione di giovani crotonesi che ha creduto di poter proseguire gli studi universitari nella propria amata città.

A presto rivederci nelle Aule di Giustizia.

Luigi Macrì

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