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ScillaFest: il secondo giorno si apre con un workshop per attori

Redazione

Il secondo giorno dello ScillaFest si apre con il workshop “Training e formazione – La tradizione dell’attore: energia, ritmo e creazione” diretto da Nino Racco, Nando Brusco, Giovanni Battista Gangemi, Mariangela Berazzi.
Quattro attori e performer provenienti da scuole e formazioni diverse metteranno al centro l’attore/danzatore che, con il suo corpo, è chiamato a fabbricare le parole e a metterle in risonanza con quanto lo circonda. Si approfondirà l’uso dei gesti che possono penetrare, abbellire oppure sottolineare, sia acusticamente sia “visivamente”, uno spazio teatrale.
Nel pomeriggio, al Castello Ruffo, l’appuntamento con le grandi associazioni che promuovono e valorizzano la Calabria attraverso la cultura. L’incontro “Altra Calabria”, moderato da Nando Brusco di Teatro Proskenion, presenterà al pubblico diverse realtà riuscite nel ridisegnare il panorama teatrale e culturale del nostro territorio.
Per il Cleto Festival, Ivan Arella e Carola Nicastro parleranno della cultura come il recupero di uno spirito di comunità per rivivere e definire il territorio; Biagio Accardi (Viaggiolento), mostrerà l’esperienza di un cammino artistico insieme all’asinella “Cometina” nei caratteristici borghi del Parco Nazionale del Pollino e il Collettivo Manifest-“Manifest. Scrittura e azione”, punterà l’attenzione sulla cultura solidale e ricca di diversità e differenze che compongono il mondo.
La sera spazio alla scena con la “giullarata” in dialetto portoghese e italiano di Mauriziello da Turris, di e con Maurizio Giordo. Gurdulù Teatro mette in scena “Com’è nato il giullare?” uno spettacolo coinvolgente, in cui il registro aulico e popolare si intreccia in una narrazione bilingue, ritmico-sonora, corporea. La ricerca di una sana empatia col pubblico e tutto quel che c’è intorno alla scena, contribuirà a rendere la giullarata un evento sempre unico. Un racconto che tocca temi fondamentali e sempre più attuali come la comunicazione tra gli uomini, la condivisione, la forza di volontà, l’ingiustizia, l’amore, la solidarietà.
Si chiuderà in Piazza San Rocco con lo spettacolo “1861 – La brutale verità”. In scena Gabriele Profazio, Mario Lo Cascio, Alessandro Calcaramo e Marinella Rodà diretti da Michele Carilli e Lorenzo Praticò. Attraverso l’alternanza tra parti recitate e cantate, si ripercorre la storia del periodo pre e post unitario, dalle condizioni economiche del Regno delle Due Sicilie alla spedizione dei Mille, dal brigantaggio alla repressione attuata dal Regno d’Italia appena sorto. Il narratore (Gabriele Profazio) accompagna gli spettatori in questo percorso, dando voce a vari intellettuali e personaggi politici.

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