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Terremoto in Messico di 8.2, sale il numero dei morti: 60 le vittime. Rientra allerta tsunami

Redazione

Un terremoto di 8,2 ha colpito il Messico. Sono 61 le persone morte nel terremoto in Messico. A rendere noto un nuovo aggiornamento del bilancio delle vittime è stata la protezione civile

Il direttore della protezione civile del Chiapas ha aggiunto che 120 persone sono rimaste ferite nello stato

Si è trattato della scossa “più forte e di maggior magnitudo degli ultimi cento anni”, ha precisato il presidente messicano Enrique Pena Nieto. Quello che preoccupa in queste ore sono le “repliche” – che finora sono state 65 – più che l’allerta tsunami, ha aggiunto il presidente parlando dalla sede della protezione civile nella capitale. “E’ stato un sisma molto lungo, tutti noi qui lo abbiamo sentito”, ha aggiunto.

E il governo del Messico ha fatto rientrare l’allerta tsunami dopo il potente terremoto nella notte. In alcune aree della costa colpita dalla scossa ci sono comunque onde molto alte e i governatori degli stati del sudest, quali Oaxaca, Chiapas e Tabasco, hanno chiesto alle popolazioni dei villaggi lungo le coste di allontanarsi. Il governatore dello Stato di Tabasco, Arturo Nunez, ha detto che uno dei bambini e’ morto in seguito al crollo di un muro, mentre l’altro era un bebe’ deceduto in ospedale quando e’ mancata l’elettricità. Il neonato era collegato al respiratore automatico. Le altre quattro vittime sono state registrate a San Cristobal de las Casas, nello Stato del Chiapas. L’epicentro del terremoto si trova sulla costa occidentale del Messico, al confine con il Guatemala. Gran parte di Città del Messico è rimasta senza luce. Scuole chiuse “per poter precedere ad una revisione delle infrastrutture” dopo la forte scossa. L’epicentro del sisma è stato registrato a 165 chilometri da Tapachula, al largo delle coste dello stato meridionale del Chiapas, ad una profondità di 35 chilometri. Anche se distante dalla capitale, numerose persone hanno abbandonato le case e sono scese in strada al buio. Il forte terremoto avvertito la notte scorsa a Città del Messico ha scosso anche l’Angelo dell’indipendenza, lo storico monumento che si trova sul ‘Paseo de la Reforma’ nella capitale, della quale è uno dei simboli. La colonna, che è stata eretta nel 1910, è crollata durante il terremoto del 1957. Lo ricordano i media locali.

Il presidente del Messico Enrique Pena Nieto ha reso noto via Twitter di aver “attivato il comitato nazionale di emergenza” e i “protocolli della protezione civile” dopo la forte scossa di terremoto questa notte nella capitale e in altre aree del Paese.

Circa 50 milioni di persone hanno avvertito la scossa di terremoto: lo ha detto il presidente del Paese, confermando che al momento si registrano almeno cinque morti. In una breve dichiarazione a Televisa, il capo dello Stato ha invitato la popolazione a stare all’erta, in vista di possibile repliche nelle prossime 24 ore, e non ha escluso danni strutturali alle abitazioni ed edifici.

In Guatemala il terremoto di questa notte è stato avvertito sia nella capitale, Città del Guatemala, sia in altre aree del paese. Subito dopo la scossa si sono verificate interruzioni nelle telecomunicazioni e internet. Si è trattato, sottolineano molti abitanti della capitale, di una scossa forte e prolungata. Via twitter, il presidente Jimmy Morales si è rivolto ai guatemaltechi ai quali ha fatto un appello alla calma. ll terremoto è avvenuto alle 6:49 italiane nell’oceano Pacifico, lungo le coste del Messico nella zona vicina al Chiapas. La profondità è stimata in 72 chilometri, abbastanza da provocare effetti in superficie, come uno tsunami. Il meccanismo che ha generato questo terremoto, ha osservato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv, è legato alla placca oceanica che spinge sotto quella continentale americana.

 

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