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L’acqua del Nicà è pulita: procedono le indagini per verificare lo stato del suolo

Redazione

Queste le dichiarazioni del dirigente dell’Ambiente della Regione Calabria Salvatore Siviglia

L’ACQUA DEL NICÀ È PULITA: PROCEDONO LE INDAGINI PER VERIFICARE LO STATO DEL SUOLO

L’ASSOCIAZIONE CALABRIA EXCELLENT ETS CONTINUERÀ A SEGUIRE CON GRANDE ATTENZIONE LA VICENDA PER RISPETTO DI QUANTI HANNO SUBITO DANNI CONSIDEREVOLI A SEGUITO DELLE INFORMAZIONI VEICOLATE A FINE GIUGNO 2023 SU UN PRESUNTO “DISASTRO AMBIENTALE” CHE AVREBBE DETERMINATO LO “SVERSAMENTO A MARE DEL PERCOLATO”

Su il “Quotidiano del Sud” di oggi nell’articolo di Giacinto Carvelli, dal titolo Percolato nel Nicà, Siviglia: «Torrenti bonificati, verifiche sul suolo»”, il quotidiano calabrese che meritoriamente informa i cittadini sulle problematiche più importanti del nostro territorio, riporta le importanti dichiarazioni del dirigente all’Ambiente della Regione Calabria Salvatore Siviglia.

A proposito dello stato del fiume Nicà, il Dirigente Siviglia ha specificato che la vicenda «è stata attenzionata da un’indagine molto dettagliata sull’attività; la società è stata denunciata per lo sversamento di percolato nel fiume ed ha provveduto alla rimozione complessiva dello stesso presente. Tutti i corsi d’acqua interessati, in agro del Comune di Terravecchia, Cariati e Crucoli, ma anche Scala Coeli e Umbriatico, sostanzialmente sono stati tutti bonificati, quindi non c’è più traccia di percolato. Quindi, abbiamo fatto le analisi con Arpacal e non ci sono tracce di inquinamento. Nella matrice ambientale terra, acqua e suolo, la parte dell’acqua è stata sostanzialmente bonificata».

Il Dirigente Siviglia ha poi aggiunto che «si stanno avviando indagini per verificare se ci sono contaminazioni a livello di suolo. Quindi, abbiamo già in una prima battuta avviato verifiche e fatto delle indagini sui suoli per capire se sono stati contaminati e al riguardo i dati che ovviamente abbiamo acquisito da parte della ditta che ha realizzato la stessa indagine sono stati messi a disposizione della Procura».

A tal proposito, la Regione ha disposto «ulteriori indagini direttamente da parte di ArpaCal per verificare se i risultati sui valori presentati dalla società individuata per lo sversamento dei rifiuti, che è l’Adieco, sono in linea o meno, facendo delle indagini su altri punti di prelievo. Abbiamo una parte di dati già disponibili e stiamo adesso verificando anche quelli regionali. A valle di ciò – continua Siviglia – verrà fatta una conferenza di servizi, a cui saranno presenti tutti gli attori del territorio, per capire se con i dati che abbiamo acquisito sia da parte della società sia da parte dell’Arpacal, si può mettere mano ad un’azione di bonifica integrale oppure no».

Infine, il dirigente regionale all’Ambiente precisa che «però, questo scaturisce dal risultato delle indagini che andremo a fare. Come funziona: quando c’è uno sversamento di percolato nel territorio quello che era visibile è stato esportato e portato in siti idonei; ma va verificato se è inquinato anche da parte del terreno. La discarica è attualmente chiusa ed è sotto sequestro. Se eventualmente il grado di inquinamento del terreno è all’interno dei parametri previsti dalla norma non si fa nulla; se, invece, è contaminato va scoticato e portato in siti idonei».

L’Associazione Calabria Excellent ETS accoglie con soddisfazione il fatto che tutti i corsi d’acqua interessati sono stati tutti bonificati e, quindi, non c’è più alcuna traccia di percolato e che nella matrice ambientale terra, acqua e suolo e l’acqua del Nicà è stata, quindi, sostanzialmente bonificata. Mentre restiamo in attesa di capire quali saranno i risultati relativi alle indagini sulle contaminazioni del suolo.

L’Associazione Calabria Excellent ETS continuerà a seguire con grande attenzione la vicenda non solo affinché sia garantita verità e trasparenza su fatti che riguardano una problematica d’interesse generale ma anche e, soprattutto, per rispetto di quanti hanno subito danni considerevoli a seguito delle informazioni veicolate a fine giugno 2023 su un presunto “disastro ambientale” che avrebbe determinato lo “sversamento a mare del percolato”.

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