Hanno ragione i pescatori a lamentare un problema di democrazia nella nostra Città!
Il fallimentare incontro con l’Eni, tenutosi ieri, segue di 24 ore un Consiglio comunale che pure era
incentrato sul problema delle estrazioni e sui problemi che esse determinano alla nostra marineria.
Ma il Sindaco, nemmeno in 41 minuti di monologo in Consiglio, ha reputato opportuno di avvisare
e farne argomento di dibattito con le rappresentanze dei pescatori e tutti i cittadini dell’incontro del
giorno dopo. Un comportamento che potrebbe pure apparire incomprensibile ai più, ma assai (fin
troppo) chiaro a chi ha già percepito l’enorme imbarazzo, persino la vergogna, di un uomo (più
simile ad un masaniello) che ha costruito il proprio mito sulle rivendicazioni contro l’Eni e che
oggi, da Sindaco, ha atteso mesi e mesi dal suo insediamento per reclamare i diritti di tutti i
crotonesi. Se ciò è avvenuto è stato soltanto ed in coincidenza con gli altri disastrosi quanto
innegabili rovesci cui purtroppo la nostra Città è andata incontro in meno di un anno di dissennata
azione amministrativa.
Sull’argomento specifico però, non si può tacere oltre!
Se Enzo Voce ha deciso di comportarsi sino ad ora persino peggio dei suoi predecessori, non
saremo suoi complici; così come, d’altronde, mai lo siamo stati negli anni in cui imperava, ci pare
non molto diversamente da oggi, un vallonismo che a fronte di non sapremo mai cosa, ha decretato
l’acquiescenza più completa ai desiderata più inconfessabili dell’Eni. Vale la pena a questo punto
fare un passo indietro e ricordare che se in passato la Convenzione Eni non si chiuse con una
completa rinunzia ai nostri diritti a fronte della cessione di un fatiscente edificio, pure persino
contaminato, ubicato di fronte alla Scuola Santa Croce; quel furto fu evitato grazie ad un Consiglio
Comunale al quale personalmente, ed evidentemente con il necessario spirito persuasivo, ricordai
quali fossero i nostri doveri e quali i diritti di una comunità.
Oggi, il Sindaco, forte(?) di 16.000 e passa voti che a quanto pare lui è convinto che lo possano
assolvere da tutto, neppure sente il dovere di riferire al Consiglio, alla Città e, badate, nemmeno ai
suoi eletti, nemmanco a quelli che gli votano tutto e lo difendono da tutti; da Voce, arrivano solo,
per il tramite di pomposi comunicati, risibili parole d’ordine che compaiono persino su alcune
prime pagine e che, speriamo per solo spirito sensazionalistico, danno corda e “voce” a proclami
che ci ricorderebbero tempi oscuri, se gli stessi non apparissero semplicemente inverosimili,
“tocchi” di tragicommedia, smentibili dagli stessi resoconti dell’unico consigliere di minoranza che
il Sindaco ha scelto quale partecipe agli incontri; peraltro dopo averlo bersagliato per tutto il corso
della campagna elettorale con accuse di connivenze con l’Eni. Il punto in realtà, non è neppure chi
partecipa agli incontri, e chiariamo anche che l’avv. Manica è persona di assoluta correttezza; il
punto è che Enzo Voce ha perso dieci mesi, e questo tempo ci appare pure non casuale per incorrere
in probabili decadenze. Il punto più triste è che il Sindaco si guarda bene persino dal volere chiarire
fatti e responsabilità di una vicenda nella quale la Città di Crotone ha sino ad oggi rinunziato ad
un’occasione colossale e non crediamo possibile, non sarebbe serio, che ciò possa essere accaduto
per caso. Il Sindaco Voce cioè non solo non ci pare intenzionato a fare chiarezza perché per come lo
stesso ha inteso rispondermi in Consiglio; mica ci si può impelagare in conteggi vecchi di un
decennio; peccato che ci sorge persino il dubbio che un tale manifestato disinteresse, oltre ad averci
nuociuto in termini di credibilità, qualche nostro diritto possa averlo fatto persino estinguere
irrimediabilmente.
Hanno ragione i pescatori Crotonesi che, allibiti, hanno assistito e raccontato di un Sindaco che
sproloquia su tutto tranne che su quello che farà la mattina dopo, hanno ragione i pescatori quando
rilevano che in questa nostra Città c’è un problema di democrazia e bene fanno ad invocare
l’autorevole intervento del Prefetto, al quale si sono rivolti anche sette consiglieri comunali in una
denunzia che attende, siamo certi ancora per poco, risposta adeguata ed in cui si lamentava tra
l’altro l’arroganza di un’amministrazione e di un primo cittadino che arriva al punto di negare in
Consiglio Comunale sfacciatamente e senza pudore l’accesso agli atti su questioni rilevantissime.
Quanto oggi avviene ed è avvenuto a Crotone e nel suo Consiglio Comunale non è avvenuto in
passato!
Chi siede oggi su quegli scranni, che nulla hanno a che vedere con le personalità eccelse che
l’hanno animata negli anni dal dopoguerra sino a 20 anni fa, debbono e dovranno dare conto!
Questo luogo sacro, nel quale mi emoziono ogni volta solo ad entrarvi, non avrebbe comunque
meritato di assistere allo spettacolo di un sindaco parolaio, “plaudente” e che purtroppo mi pare di
poter dire avendolo conosciuto in tempi che paiono remoti, ha irrimediabilmente smarrito se stesso.
Consigliere Comunale
avv. Fabrizio